Il gruppo torinese racconta il quarto album «Amore e rivoluzione»
Due parole «collettive, gigantesche e complesse da gestire», cioè «Amore e rivoluzione» danno il titolo al nuovo album degli Eugenio in Via Di Gioia: «Non si può amare da soli né fare la rivoluzione da soli — dice Eugenio Cesaro, voce del gruppo torinese in attività da un decennio e giunto al quarto disco —. L’amore è inteso come cura, perché senza amore non si può cambiare, e la rivoluzione è l’unica soluzione perché se gli esseri umani non cambiano la loro posizione nel mondo difficilmente potranno salvare loro stessi».
«C’è bisogno di un cambiamento per salvare gli esseri umani»
Nei 12 brani del disco emerge l’invito urgente all’azione, alla rigenerazione e all’inversione di rotta per uscire da meccanismi fallimentari: «Il modo in cui stiamo vivendo non è sostenibile, non c’è nulla che dica che questo sia lo stile di vita né per vivere bene noi né per il bene delle generazioni future», continua Cesaro, 31 anni.
Una riflessione che guarda alla crisi climatica e ai temi ambientali così come al mondo del lavoro: «Ci sono la tecnologia e il progresso visti dagli occhi di chi ha capito che qualcosa non funziona e c’è il richiamo al bisogno che sentiamo di fermarci e smettere di rincorrere chimere».
Fonte: Corriere della Sera